STEMMA DEL CASATO

Lo stemma, usato fin da tempo antico, scolpito sulle pietre tombali nelle chiese, come nell'abbazia di Chiaravalle in Milano dove furono sepolti i primi Della Torre, e sugli edifici pubblici e privati della famiglia, è una torre rossa in campo bianco (o argento, che in araldica sono equivalenti ) a cui si aggiunge un altro distinto stemma composto da due scettri d’oro gigliati e decussati in campo azzurro bordato d’oro. La famiglia all'apogeo della sua storia adottò poi il seguente stemma araldico: in campo bianco una torre rossa attraversata da due scettri gigliati e decussati d'oro, sormontata da una mezzaluna d'oro in ricordo della partecipazione alle crociate di Martino il capostipite o anche dell'originaria provenienza dal borgo di Primaluna in Val Sassina, in capo allo scudo un'aquila imperiale nera in campo oro (colori del Sacro Romano Impero). L'aquila imperiale in capo richiama il titolo di Vicario Imperiale, conferito nel 1274 a Napo della Torre dall'Imperatore Rodolfo I d'Asburgo.
Elementi caratterizzanti comuni e distintivi di tutti i rami di questa casata sono comunque la torre rossa a merlatura guelfa in campo bianco e due scettri gigliati e decussati d'oro in campo azzurro, i quali compaiono a volte nello stesso campo sovrapposti ( a volte dietro la torre, altre volte davanti) e altre volte in un distinto campo azzurro, a volte nello stesso scudo inquartato o anche partito (diviso a metà in verticale, detto anche partito alla guelfa) e altre volte isolati in uno scudo a se. Gli scettri gigliati probabilmente rimandano a un collegamento antico con i Re di Francia, forse la partecipazione di Martino alle crociate con Luigi VII, forse la concessione del feudo di Valsassina o forse un'antica discendenza dalla stirpe franca. Quando tutti gli elementi sono racchiusi in uno stesso campo, questo può essere anche o solo bianco, campo della torre, o solo azzurro, campo degli scettri. I vari rami poi adottarono delle varianti, sempre mantenendo gli elementi caratteristici della torre rossa e degli scettri d’oro gigliati e decussati. Così, ad esempio i von Thurn-Valsassina, adottarono uno scudo inquartato, nel primo e quarto una torre rossa in campo bianco, nel secondo e terzo due scettri gigliati e decussati d'oro in campo azzurro, in punta un giglio d'oro, nel cuore dello scudo altri stemmi di quel ramo. I Della Torre di Saluzzo, consignori di Bairo, Bagnolo, Bibiana, Luserna, Pertengo, S. Martino, adottarono uno stemma inquartato, simile a quello dei von Thurn al primo e quarto d'argento alla torre di rosso; al secondo e terzo d'azzurro a due scettri d'oro, gigliati e decussati, il tutto sotto un capo d'oro, carico di un'aquila, coronata, di nero. Papa Clemente XIII Pontefice dal 1758 al 1769 al secolo Carlo Della Torre Rezzonico ebbe uno stemma inquartato di questo tipo: nel primo di rosso alla croce d'argento; nel secondo e nel terzo d'azzurro alla torre di due ordini d'argento, merlata alla guelfa aperta e finestrata di nero; nel quarto di rosso a tre sbarre d'argento; sul tutto uno scudetto d'oro all'aquila bicipite di nero a volo abbassato coronata dello stesso sulle due teste, timbrato da una corona all'antica.
Vi sono poi altre varianti famigliari che a volte modificano il colore del campo ma mantenendo sempre gli elementi caratterizzanti. Oltre a questo emblema poi la casata fece propri anche altri emblemi, quali: il leone rampante d'oro su fondo rosso insegna della Val Sassina, lo scudo partito nero e bianco della Credenza di Sant'Ambrogio, organizzazione politica milanese di cui i Della Torre fecero parte e di cui furono spesso i capi. Nella cappella dei Torriani della Basilica di Aquileia, sui sepolcri dei patriarchi e sull'affresco murario è utilizzato anche uno stemma con solo gli scettri d'oro gigliati e decussati in campo azzurro. Nello Stemmario Trivulziano, risalente alla seconda metà del XV secolo, probabile opera del pittore Gian Antonio da Tradate e conservato presso la Biblioteca Trivulziana di Milano, che ospita circa 2000 stemmi di famiglie e comunità dell’antico Ducato di Milano all’epoca della sua maggiore estensione territoriale, i Della Torre, indicati come da la torre, de la torre, de la ture e de turris, sono inseriti con ben cinque rami familiari. Analogamente i Della Torre-Torriani sempre compaiono nei pricipali stemmari antichi italiani ed europei.

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